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La meccanica dell’inclusione

Come l’ingegneria meccanica può abbattere le barriere legate a diverse forme di disabilità

Per celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità, nell’ambito del palinsesto di iniziative organizzate dal delegato della Rettrice per MultiChance, Alessandro Campi, e dallo staff di Equal Opportunities del Politecnico di Milano guidato da Silvia Barattieri, si è tenuto il giorno 4 dicembre presso il Politecnico di Milano l'evento "La Meccanica dell'Inclusione" a cura del Dipartimento di Meccanica. Alcuni tra i medici, gli imprenditori e gli operatori del terzo settore che hanno collaborato in questi anni con i nostri ricercatori DMEC sui temi della disabilità sono stati invitati ad una tavola rotonda per approfondire il ruolo che l'ingegneria, in particolare l'ingegneria meccanica, gioca nel superare le barriere legate alle diverse forme di disabilità. Un utile spazio di dialogo e condivisione sullo stato della ricerca, il lavoro svolto e le aspettative. Diversi e stimolanti nella loro diversità tutte gli interventi attraverso i quali Docenti e professionisti hanno raccontato le loro storie.

Giusy Martelli, imprenditrice affiliata a CareWatch S.r.l., ha lavorato in collaborazione con il Professor Marco Tarabini del Dipartimento di Meccanica al progetto Carewatch, iniziativa incentrata sullo sviluppo di un sistema di monitoraggio domestico per anziani con disabilità motorie attraverso un sistema di visione 3D. Insieme hanno raccontato come la tecnologia sviluppata serva sia come fitness tracker che come dispositivo di rilevamento delle cadute, mostrando il potenziale delle soluzioni ingegneristiche nel migliorare la qualità della vita per gli anziani e coloro che affrontano sfide di mobilità.

Emma Mencacci, Coordinatrice Pedagogica presso Aspoc Lab Onlus, ha condiviso le sue riflessioni sui collaborativi sforzi con il Professor Mario Covarrubias (Dipartimento di Meccanica) presso il Laboratorio di Prototipazione Virtuale e Realtà Aumentata a Lecco. Dal settembre 2019, organizzano workshop mirati allo sviluppo delle capacità sociali e intellettive per giovani con ritardo cognitivo. Valore aggiunto è stata la testimonianza di Gaia, giovane studentessa, che ha raccontato la sua personale partecipazione a questi incontri.

Il Dottor Luigi Piccinini, Fisiatra presso l'IRCCS E. Medea - Associazione La Nostra Famiglia, ha collaborato con i Professori Manuela Galli (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria), Emanuele Lettieri (Dipartimento di Ingegneria Gestionale) e Francesco Braghin (Dipartimento di Meccanica) nel progetto GIFT. Questa iniziativa ha portato allo sviluppo e alla sperimentazione di ortesi innovative per bambini emiplegici frequentanti la scuola primaria. Il progetto riflette l'impegno nel rispondere alle specifiche esigenze dei bambini con disabilità motorie, evidenziando il potenziale delle soluzioni ingegneristiche sulla riabilitazione.

Vittorio Podestà, Campione Olimpico di Handbike alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, ha portato una prospettiva unica all'evento. In collaborazione con i Professori Marco Belloli, Federico Cheli (Dipartimento di Meccanica) e Stefano Giappino (GVPM) ha svolto test presso la Galleria del Vento del Politecnico di Milano (GVPM) mirati all'ottimizzazione dei materiali e della posizione aerodinamica dell'atleta sull'handbike: un esempio di come l'ingegneria possa essere impiegata per migliorare le prestazioni sportive anche di atleti con disabilità.

Infine, Alessandro Specchia, Specialista in Medicina Riabilitativa presso l'Ospedale Valduce Villa Beretta, ha collaborato con i Professori Alessandra Pedrocchi (DEIB), Francesco Braghin e Marta Gandolla (DMEC) in progetti come BRIDGE, EMPATIA e AGREE, mirati allo sviluppo di un esoscheletro motorizzato per arti superiori.

Ha moderato l’evento Maurizio Melis, divulgatore scientifico e conduttore su Radio 24 - Il Sole 24 Ore da anni impegnato sui temi dell’ingegneria al servizio della persona.
Oltre ad offrire una opportunità di confronto, questo evento ha mostrato il grande impatto che le collaborazioni tra mondo accademico, industria e professionisti della sanità possono avere. Le storie e i progetti condivisi hanno evidenziato il ruolo centrale dell'ingegneria nella creazione di soluzioni tecnologicamente innovative che abbattano le barriere e contribuiscano a un futuro più inclusivo.